lunedì 20 maggio 2019

VISITA AL MUSEO REVOLTELLA DI TRIESTE

Il museo Revoltella è stato fondato nel 1872 ed è una galleria d’arte. Il palazzo si compone di tre piani collegati tra loro da uno scalone elicoidale con due gruppi marmorei: la “Fontana della Ninfa Aurisina” e “Il taglio dell’Istmo di Suez”.
Al piano terra si trova la biblioteca, con passaggio segreto che serviva al Barone come scorciatoia e le sale dedicate all’ 800; al primo piano si trova l’appartamento privato del Barone mentre al secondo piano ci sono le sale di rappresentanza. 
Il museo contiene sia quadri che sculture. Le opere del museo appartengono al periodo 1800-1900 e il palazzo è stato rinnovato dopo 100 anni dalla costruzione. Venne costruito infatti nel 1850 ca. e divenne museo nel 1872. Le opere del 1800 sono state acquistate da Revoltella, quelle del 1900 sono state acquistate con ciò che lui ha lasciato, beni e grosse quantità di denaro. 



La Dedizione di Trieste all’Austria

Questo quadro è stato dipinto da Cesare dell’Acqua nel 1856, ma è ambientato nel 1382, in epoca medievale, quando Trieste entrò a far parte dell’impero austro-ungarico; è un dipinto a olio su tela.

E’ ambientato davanti alla cattedrale di San Giusto in un luogo di fantasia. Davanti a una scalinata c’è un uomo in piedi che tiene una pergamena in mano, egli rappresenta l’impero austro-ungarico. Davanti a lui c’è un prete inginocchiato con un libro in mano. Alla sua destra c’è un gruppo di nobili. Davanti al gruppo c’è il vescovo vestito di rosso e due bambini che rappresentano il popolo triestino.

Il taglio dell’Istmo di Suez

L’opera, “Il taglio del canale di Suez”, indica l’importanza che l’impresa aveva avuto per il barone Revoltella; quest’ultimo era convinto che per Trieste ci sarebbero state enormi possibilità economiche con questa nuova tratta marittima. L’opera è composta dalla statua dell’Europa in piedi posta tra due persone: una con il tridente a rappresentare il Mar Mediterraneo e l’altra con un’acconciatura egizia a simboleggiare il Mar Rosso; la scultura stessa simboleggia l’unione tra l’Europa, l’Asia e l’Africa.





Testi di Anja e Riccardo, foto di Giada Ester ed Elisa - classe 1E - scuola sec. di 1 grado - Muzio De Tommasini - sede di Banne 



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