Anche questa volta, le classi 5 A e B a.s. 2919/20 della scuola Lona, hanno partecipato alle giornate contro il
cyberbullismo promosse dall’associazione
Parole O_ Stili
Il giorno martedì 11
febbraio 2020, è stato dedicato alla riflessione sui comportamenti più idonei e
costruttivi da usare in Rete.
Argomento:
come ci si esprime in Rete.
Punto n 1 del manifesto della comunicazione non ostile: dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.
Domande fondamentali
Come esprimersi in Rete
• Come ci si muove e come ci si comporta in Rete?
• Quali sono gli atteggiamenti virtuali che possono ferire e
quali invece quelli positivi?
• Le parole scritte in Rete hanno un peso diverso da quelle
dette di persona?
Materiali e fonti
Manifesto della
comunicazione non ostile.
La puntata di Cyber Oggy
Verso la fine dell’episodio Oggy e Joey sono intrappolati nello
schermo del computer:
cosa vuol dire essere “in trappola” nel mondo virtuale?
Vi è mai capitato di sentirvi in trappola?
Sui social network molto spesso si scrivono frasi e parole che
di persona non si riuscirebbe a dire: come mai si ha il coraggio di dirle attraverso lo schermo e non
a voce?
Ognuno è invitato a pensare a una o più parole che potrebbero
“combattere” l’ostilità in Rete e liberare Oggy e Joey.
Attività
Visione in classe della puntata Cyber Oggy.
Abbiamo selezionato e commentato le immagini più significative del
video
Oggy e Joey entrano nel vortice della Rete
Compagni di sventura dimenticano le ostilità e si incamminano verso l'ignoto.
Oggy e Joey "cavalcano" una parola a caso.
Oggy e Joey entrano nel computer di Jack, che li ignora.
Nel web le parole possono essere scritte e "cavalcate” sia in senso positivo che in senso negativo.
Oggy e Joey viaggiano verso mete sconosciute ignari delle trappole che possono nascondere i siti on line e si lasciano trasportare nel flusso di internet.
I giochi di ruolo, per esempio, sono
molto amati dai bambini,ma possono mettere in pericolo la sicurezza dei bambini
stessi e della privacy familiare. https://it.wikipedia.org/wiki/Gioco_di_ruolo_online
La via di uscita è l'account di Jack.
Oggy e Joey sono nel computer di Jack.
Le parole che alimentano
la comunicazione ostile sono quelle che i bambini conoscono nella quotidianità
della comunicazione orale avendo, per ragione di età, poche occasioni di
frequentare il mondo del web, per cui le relazioni sono dirette, senza il
filtro dello schermo, dietro il quale si nascondono i cosiddetti “leoni da
tastiera”.
da "La Repubblica"
Nelle dinamiche dei rapporti interpersonali di classe le parole “ostili”, riconosciute tali in varie occasioni di riflessione, sono quelle legate all’aspetto fisico e alle prestazioni ginnico-sportive: grasso / grassa; ciccione / cicciona; tappo / tappa; schiappa, scarso / scarsa…
Le cosiddette ” parole sasso” provocano rabbia, chiusura in una spirale di ostilità dalla quale è difficile uscire da soli. Parole che se dette a voce possono far male, scritte e condivise sui social, possono essere veramente dolorose da sopportare.
A conclusione del dibattito, le parole da “ cavalcare “riconosciute come quelle che aiutano a crescere sono state: comprensione, sostegno, solidarietà, aiuto, amicizia, simpatia, educazione, affetto, a cui ha fatto seguito il proposito di impegnarsi a metterle in pratica il più possibile.
Altro fenomeno in rete di
cui abbiamo discusso sono i cosiddetti “influencer” da cui bambini e teenagers
possono essere “catturati”. La tendenza ad uniformarsi ad un gruppo per
sottrarsi a critiche e scelte personali è un atteggiamento tipico degli
adolescenti.
https://it.wikipedia.org/wiki/Marketing_di_influenza
Non bisogna dimenticare che dietro al fenomeno mediatico ci sono agenzie che sfruttano la popolarità di questi ragazzi e li aiutano ad incrementarla a scopo di lucro,in cambio di una sovraesposizione nel web.
Il pericolo sta non tanto nel seguirli, ma nel voler imitarli, nel voler esser come loro, immaginando facili guadagni.
Molti si immedesimano
nella loro vita a scapito di vere esperienze e scelte personali che aiutano
nella formazione di una propria identità originale.
La rete internet rappresenta un mondo fatto di meraviglie, a
cui le generazioni precedenti non hanno avuto accesso, cerchiamo di fare
esperienza dei prodigi del mondo virtuale, consapevoli dei suoi pericoli.
Maestra Maria Rosaria e gli alunni della 5 A e 5 B scuola "C. Lona"