sabato 30 novembre 2019

SETTIMANA DELL'ACCOGLIENZA


Il 18/19/20 settembre 2019, gli allievi delle classi prime della scuola secondaria di 1 gr. del nostro Istituto Comprensivo "Altipiano", nell'ambito della settimana dell'accoglienza a loro dedicata, hanno trascorso tre giornate al Circolo Canottieri Saturnia. Qui hanno potuto  cimentarsi nelle prove su remoergometro e provare la vasca voga. Inoltre hanno potuto disporre del campo polifunzionale del circolo per verificare le loro abilità motorie.

I nostri alunni alla vasca voga.

Un GRAZIE a Stefano De Gioia, Federico Parma, Beatrice Millo e Alice De Gioia per la squisita ospitalità e la consueta  disponibilità.

Prof.ssa Francesca Babich e Prof.ssa Paola Rozzini





4i AI CAMPIONATI STUDENTESCHI 2018/2019

La scuola secondaria di 1 gr. dell'Istituto Comprensivo Altipiano ha conquistato il quarto posto per tutta l'attività sportiva svolta ai Campionati Studenteschi 2018/2019 dietro alla Divisione Julia, la G.Corsi e la Stock.


 




Un grazie a tutti i ragazzi (anche a quelli delle ex terze!) che hanno partecipato con entusiasmo e  impegno alle gare! 

Un grazie alla prof.ssa S. Bellotti, al prof. R. De Franco e un pensiero da quaggiù a lassù al nostro prof. E. Milleri. 

Prof.ssa F. Babich 




domenica 24 novembre 2019

IL BAMBINO INVISIBILE

M. A. Bragonzi durante l'incontro con gli studenti nel nostro Istituto

Lunedì 21 ottobre è venuto a trovarci per raccontarci la sua incredibile esperienza di vita Manuel Antonio Bragonzi, autore con Marcello Foa del libro “Il bambino invisibile”, che racconta dei 3 anni trascorsi da solo, dai 5 agli 8 anni, dopo essere rimasto orfano, in un bosco ai margini di un villaggio poverissimo del Cile nel periodo della dittatura di Pinochet. 

 

 

E’ stata una testimonianza che ci ha insegnato che la Bellezza della Natura supera ogni malvagità umana e questo si legge chiaramente nei commenti che hanno scritto i ragazzi su questa esperienza.

 

  • La testimonianza di Manuel è stata molto importante; io ho vissuto un’infanzia simile alla sua (anche se in un altro Paese, la Russia) e per questo l’ho sentito vicino. Le esperienze vissute da piccola, seppur dolorose, oggi mi permettono di comprendere fino in fondo una persona che sta male. A me viene spontaneo sostenere chi è in una situazione di disagio e, quando vedo qualcuno piangere, mi commuovo sempre…Anch’io in futuro potrei raccontare la mia storia perché così più gente potrebbe rendersi conto che ci sono persone che hanno vissuto un’infanzia infelice, piena di sofferenze e diventare così più attenta verso i bambini e i giovani che hanno avuto una vita meno fortunata.
  • Una cosa che mi ha colpito molto è stata la felicità che mi ha trasmesso nonostante parlasse della sua storia nei momenti più difficili, però parlava con un sorriso che mi ha scaldato il cuore. Da questa esperienza ho imparato che dobbiamo riconoscere che nulla è scontato, anche le cose che a noi sembrano più ovvie.
  • L'ultima parte del racconto, quando la suora gli chiese se volesse diventare figlio della coppia di Milano, è stata quella che mi ha emozionata particolarmente perché penso sia stato una specie di premio di Dio per aver subito tutto questo.
  • Eravamo in 150 alunni, quando iniziò a parlare non volava una mosca e tutti ascoltavano la storia. Mentre raccontava era come essere all'interno della storia e mi faceva provare rabbia e paura, ma il coraggio con cui ha affrontato queste sfide è da prendere come esempio da tutti noi.
  • A volte ci si può trovare meglio in natura che in un posto in cui si sta male.
  • Vorrei stare almeno 10 minuti con te a caccia, a vivere con te questi momenti.
  • Molto coinvolgente ed appassionante; ti stimola a dare il meglio di te stessa, sempre, in ogni occasione
  • Il racconto di Manuel mi ha emozionato tanto e mi ha fatto capire veramente cosa vuol dire essere completamente soli al mondo, senza nessuno che ti ama. Per fortuna, la storia di Manuel ha un lieto fine: ora è sposato e ha due figli.
  • Ad un certo punto della sua vita, fortunatamente, Manuel venne adottato da una coppia di Milano. Lui. arrivato in questa città, si sentiva più maturo dei coetanei, che avevano avuto una vita più facile…Allora per integrarsi,decise di indossare una “maschera”; ad esempio, decise di farsi chiamare solo Antonio (cioè con il suo secondo nome), visto che così poteva essere scambiato per italiano…Crescendo, però, capì che lui era il risultato del suo vissuto, un vissuto che, alla fin fine, lo aveva reso unico e speciale. Perciò decise che non doveva nascondersi più: tornò a farsi chiamare Manuèl, con l’accento al posto giusto e cominciò a girare per le scuole d’Italia per raccontare la sua storia. Il messaggio che mi è rimasto più impresso è: “Non arrendersi mai, nonostante tutto! E' la cosa più importante!” ...e se lo dice lui!
  • Manuel è venuto a raccontarci una storia un po' triste e un po' avventurosa; faceva un po' piangere e un po' ridere. Mi è rimasto impresso.
  • Manuel ci ha parlato della sua vita e devo dire che certi passaggi del suo racconto erano forti e crudi; è riuscito davvero ad emozionarci e a farci provare le sensazioni che sentiva lui stesso. Parlava di cose tristi ma sempre mantenendo il sorriso e soprattutto trasmettendoci,alla fine, un messaggio di speranza.
  • L'incontro con Manuel è stato molto esaltante perché la sua storia è stata molto toccante e, in certi punti, anche divertente. Da come l'ha descritta lui è stata una vita molto curiosa ed abbiamo imparato una lezione: lui da piccolo ha sofferto ma alla fine è stato adottato ed ha avuto una vita felice.
  • L'incontro è stato molto bello e interessante, a tratti commovente. Non mi sembra possibile che si possa non credere alla sua storia perché fa capire che anche le cose più orrende che possono capitare possano trasformarsi in esperienze capaci di cambiare tutto in meglio.
  • Un fatto che mi ha sorpresa molto è che un bambino sia riuscito ad essere così coraggioso e maturo da accettare tutto che gli è successo e dopo sia andato avanti senza scoraggiarsi, cicatrizzando le ferite interne, non fisiche ma emotive. Il destino che la Vita gli ha regalato dopo essere adottato mi fa pensare al Karma: prima solo, abbandonato, picchiato e umiliato, poi amato, voluto e con opportunità di vita triplicate rispetto a prima. Quindi la sua storia sottintende che non bisogna mai arrendersi e che quando si cade bisogna sempre rialzarsi.
  • Questa esperienza è stata una fortuna perché non sempre capita di incontrare il protagonista di un libro, questo in particolare molto commovente. La cosa che mi ha colpito di più è stata la sua forza di andare avanti senza il supporto di un adulto.
  • Penso che ognuno di noi nasca con un dono ed è compito di solito dei genitori, o di chi si occupa dei ragazzi, di aiutarli a coltivare questo dono. Accade talvolta però che uno si debba arrangiare da solo e non c'è nessuno che ti possa aiutare, come nel tuo caso Manuel, che sei incredibilmente riuscito a sopravvivere, per ben due anni nel bosco...Manuel, credo che il tuo dono sia l'ottimismo perché anche nei momenti più difficili o anche quando ci raccontavi la tua vita eri sempre col sorriso e per questo ti dico che ti stimo molto per come hai affrontato la vita.
  • Dopo questo intervento ho capito se le vita per un periodo può sembrare cattiva nei tuoi confronti, in un futuro sarà riconoscente. Essere negativi per qualsiasi cosa non porta a niente, bisogna prendere tutto con positività se si vuole andare avanti. Ti stimo, Manuel per il tuo coraggio.
  • Una storia che ci fa riflettere su quanto siamo fortunati ad avere dei genitori e un posto per dormire e mangiare. Ci fa capire che al mondo non tutti sono buoni e gentili e ci ha fatto impressione vedere in “ carne e ossa” una persona, che pur avendo avuto una vita così avventurosa e triste, ce l'ha raccontata col sorriso. Intervento affascinante, commovente, incredibile, triste e avventuroso.  
  • Questa storia mi ha colpito moltissimo per la forza di volontà di Manuel quando era piccolo e per quella della famiglia milanese che ha compiuto un viaggio lunghissimo pr salvarlo.
  •  La storia di manuel fa capire che noi siamo bambini fortunati e dovremmo aiutare quelli in difficoltà.
  • Manuel mi ha lasciato un autografo con una dedica che descrive la sua scelta di vita "Ama sempre ciò che fai".

Al termine dell'incontro Manuel A. Bragonzi con gli alunni entusiasti del suo racconto, rilasciando autografi e scrivendo dediche come quella della foto soprastante. 









Commenti scritti dagli alunni di 1B - 1C - 1E - 2B - 2E - 3A - 3B

Per chi volesse conoscere la storia di Manuel Antonio Bragonzi al seguente link:
https://it-it.facebook.com/BragonziManuel

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